giovedì 17 gennaio 2013

Killer Joe (2011)

Killer Joe è ambientato in quell’America ruspante e lontana dalle luci delle città che vive in roulotte parcheggiate vicino alle paludi. Lì la gente se ne va in giro sudata in cannottiere sporche di strutto bruciato e tra fratello/sorella e cugino/cugina non c’è cosa più bella o gioia più divina.
In questo degrado William Friedkin, che da una trentina d’anni non faceva niente di guardabile, manda in giro un bel cast a far cazzate.
Vi racconto solo la prima scena: Temporale,cane bastardo incatenato che abbaia,la sempre valida Gina Gershon  in abbigliamento downless apre la porta ( portiera?) al figliastro Emile HirschYour bush staring me in the face!!” respingendo il caldo rifugio che non avrebbe certo disdegnato quando si trovava Into the wild... ma andiamo avanti
Entra, si fuma una cannetta, si lamenta col padre della qualità della materia prima per poi scoprire che gliel’aveva venduta lui, quindi confessa di dovere un bel po’ di soldi a dei tipi che non aspettano altro per fargli zack zack alle palle.
E già lo sappiamo che quando le cose iniziano male non possono che peggiorare

Manca solo Matthew McConaughey, vero protagonista della storia, che infila quella ovunque è definita la migliore interpretazione della carriera. A me è piaciuto però osservo che il  suo personaggio era davvero spettacolare e spiccare nel ruolo del pazzo scatenato è più facile che in quello del manager con le maches sugli addominali che fa innamorare le impiegate.


Friedkin è lo stesso regista dell’ Esorcista, passeranno i decenni ma la scena della tipa indemoniata che fa un 360 con la capoccia è impossibile dimenticarla.
Qui il momento memorabile è il pompino alla coscia di pollo fritto. Potenza del cinema, non guarderemo più i McNuggets con gli stessi occhi.

Ps
Anche questa volta il Matt  non si esime dal farci vedere le chiappe, pare fosse nel contratto.

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