giovedì 4 aprile 2013

Finalmente la felicità (2011)

Si parte con la De Filippi. C'e posta per Benedetto, un musicista sfigato della Toscana profonda.
Dall'altra parte del muro semovente c'è la sorellastra brasiliana Luna, non l'aveva mai conosciuto e gli ha voluto fare una sorpresa. 
Benedetto se ne innamorerà e a forza di gag e buoni sentimenti vincerà pure la concorrenza di un manzo dell'Isola dei Famosi.

In due righe ho citato la De Filippi ed un reality adesso scrivo "merda" ed eccovi servita una tripletta.

Dirlo nel 2013 può far un certo effetto eppure c'è stato un momento, tanti tanti anni fa, in cui il cinema di Pieraccioni ha avuto un senso.

A metà degli anni Novanta la commedia italiana, fedele come il virus dell'influenza al suo mutevole ripetersi stagionale, veniva sconvolta dal successo inatteso di un giovane regista toscano.

Ne I Laureati e soprattutto nei successivi Il ciclone e Fuochi d'artificio Pieraccioni portò nelle sale strapiene i suoi paesaggi di provincia edulcorati e didascalici eppure luminosi, allegri, ottimisti.
Senza avere l'intelligenza e il talento di Benigni sembrava quasi avere una sua poetica.

Vederlo dopo vent'anni  portare in scena lo stesso personaggio, nello stesso paesino collinare, con l'ennesima modella maldoppiata e senza nemmeno la cattiveria di quel bestemmiatore impenitente di Ceccherini purtroppo lascia solo una sensazione di amara malinconia.

6 commenti:

  1. è di un buonismo insopportabile. come dissi una volta, l'ho sempre trovato una sorta di nuti post cura ludovico

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    1. si potrebbe provare a riprogrammarlo facendogli vedere Old Boy dalla mattina alla sera

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  2. amara malinconia mi sembra davvero una definizione perfetta per questo ex fenomeno da lungo tempo ridotto a fare caricature dei suoi primi filmetti (mai capolavori, seppur con un loro perché.. ma solo i primi)

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    1. e dire che questo è meglio di io e marilyn che a livello produttivo sembrava Cento Vetrine

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  3. Prima di lui c'era stato Nuti, dopo Pieraccioni abbiamo avuto Zalone.
    Secondo me, stiamo andando peggiorando sempre di più.
    Senza contare un personaggio pecoreccio-nazionalpopolare come DeSica che attraversa indenne tre decenni di "comicità" (virgolette d'obbligo) italiana.

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    1. Dio mio non voglio pensare cosa verrà dopo Zalone!!!

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